Secolo d’Italia
Quei sei voti potrebbero essere determinanti per la seduta del 14 dicembre. Per questo sulla pattuglia parlamentare radicale continua ad esercitarsi l’attenzione di maggioranza e opposizione. «Devo vedere Pier Luigi Bersani», ma sono «dialoghi sinceri, senza assolutamente nessuna trattativa». Così Marco Pannella ribadiva la sua posizione al Corriere della Sera: i radicali si sentono «liberi fino alla fine di valutare. Insomma: niente trattativa». E se non c’è in campo nessuna trattativa il leader radicale ha indicato alcuni temi sui quali potrebbe appoggiare il governo: «Sulla giustizia e sulle carceri denunciamo una situazione gravissima. Si tratta, ormai, di spaventosi nuclei di Shoah, vere metastasi». Quello che Marco Pannella dice per Emma Bonino «è profondamente vero: non ci sono 6 voti all’asta e non stiamo parlando di mercimonio. Occorre parlare del dopo 14 dicembre, del fatto che i problemi fondamentali di questo Paese restano anche dopo, a partire dalla giustizia». Riguardo alle indiscrezioni su un presunto canale riaperto con Berlusconi tramite il deputato Pepe, Emma Bonino ha chiarito come «molti guardano solo il pallottoliere e sento cose risibili, come quello che dice il collega Mario Pepe, che cioè lui avrebbe convinto Pannella, che è già di per sé risibile». Secondo la Bonino invece «Marco sta cercando di dire che la vita non finisce il 14 dicembre, e che in realtà il problema è fissarsi su alcune emergenze e riforme da fare in questo Paese. Peraltro, l’obiettivo di tutti questi strateghi della crisi è un Berlusconi-bis che allarghi la maggioranza all’Udc, mentre nessuno vuole elezioni, a parte Bossi e Berlusconi, e noi abbiamo sempre coerentemente detto che sarebbero state nefaste». Nessuno «però parla di contenuti, di riforme da fare, tutti stanno attenti al pallottoliere che invece a noi non interessa». Anche sull’orizzonte del governo tecnico si snocciolano le perplessità dei radicali. Conclude Bonino: «Si dice facciamo un governo per cambiare la legge elettorale, ma nessuno ha mai detto quale, come se non ci fosse sistema peggiore di quello attuale, e invece sicuramente peggio della legge attuale è quella vigente prima del Mattarellum. Noi siamo interessati a dialogare con chiunque, ma non si tratta né di un’asta, né di un mercimonio, né di un pallottoliere».
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